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Convento di Ficulle (Terni)



Nel territorio di Ficulle (Terni) in un bosco a tre chilometri dal paese si trovavano dei ruderi che furono denominati “ le mura di San Francesco”.
Erano i resti di una primitiva chiesa e di un convento che avevano il titolo di San Francesco del Monte, fabbricato a spese del popolo, in ricordo del passaggio di San Francesco in quel luogo nel 1218, mentre era ospite dei benedettini della Badia di San Nicolò del Monte Orvietano.
Quando, nel 1580, vi furono chiamati i Cappuccini, si progettò un restauro, ma vista la condizione del vecchio fabbricato, si decise di costruire un nuovo convento più vicino al paese, in cima ad una collina, dove era una piccola cappella in cui era raffigurata la Madonna delle Grazie che diede, poi, il titolo alla chiesa e al convento.
Il popolo e il Comune con grande generosità e impegno contribuirono alla costruzione, alla realizzazione dell’orto, del bosco e delle mura di cinta. Dal vecchio convento si cercò di trasferire quel poco che era rimasto. Vi fu trasportata anche la campana con incise le invocazioni alla Vergine, a San Francesco e lo stemma comunale.
Nel 1629 con il contributo di un lascito, si costruì un dormitorio su progetto di padre Michele da Bergamo, che allora stava costruendo a Roma il grande convento romano di Piazza Barberini.
Nel 1640 moriva a Genova padre Lorenzo da Ficulle, sacerdote di santa vita.
Nel 1857, Poi IX, in visita alle terre del Patrimonio di San Pietro, si sostò in preghiera nella chiesa dei cappuccini e si fermò a salutare i frati.
Il convento, assieme a quello di Orvieto, fu soppresso nel 1860 con Regio decreto del Commissario Generale Marchese Gioacchino Pepoli, e i frati, espulsi e senza abitazione, lasciarono la casa e il paese definitivamente nel 1863. Oggi è Casa di riposo per anziani. La Chiesa della Madonna delle Grazie è ancora detta popolarmente "ai Cappuccini". Vi si conserva una lettera autentica di San Crispino da Viterbo.
Questo convento e quello di Orvieto, situati ora nella provincia di Terni, in Umbria, hanno fatto parte dei Cappuccini della Provincia Romana fin dalle origini, in quanto erano compresi nel territorio dello Stato della Chiesa.

Rinaldo Cordovani