Home

Convento di Segni
I Cappuccini a Segni (Rm)



La costruzione del convento fu determinata da un lascito testamentario di Mastro Pietro Fratepipari in cui venivano donati ai cappuccini una casa con l’orto e mille scudi per fabbricare un convento a Segni. Era il 30 aprile del 1591. Poi si aggiunsero altri denari da un altro lascito stipulato da Sulpizio e Papi. L’anno seguente si pose la prima pietra e si piantò la croce. Poco dopo, però, i lavori si fermarono perché il luogo fu considerato troppo distante dalla città e facilmente oggetto di scorribande di banditi.
I lavori furono ripresi nel 1602, anche con il contributo del denaro pubblico offerto dal Comune.
La costruzione del convento e della chiesa terminò verso il 1606 e fu adibito a luogo di noviziato e, in tempi diversi, accolse la scuola di teologia e poi quella di filosofia per giovani frati aspiranti al sacerdozio. Dal maggio 1865 all’aprile 1866 fu anche sede della Curia provinciale.
Il convento, come tutti quelli delle congregazioni religiose, subì le soppressioni di Napoleone (1810) e del nuovo stato italiano (1873). Nel 1875 il convento fu incamerato dal Demanio e successivamente ricomprato dai frati all’asta pubblica (1905).
Nel 1925, in applicazione della normativa di Pio XI che chiedeva la riduzione di conventi, il convento fu consegnato ai Barnabiti, che vi risiedevano soltanto durante l’estate. Il Comune, il vescovo e la gente tanto fecero e scrissero che i cappuccini dovettero tornarvi tre ani dopo, il 30 novembre 1928.
Durante la guerra il convento divenne rifugio sicuro per molte famiglie e l’acqua del pozzo nel chiostro la fonte d’acqua a disposizione di tutti. Dopo la guerra il convento – da giugno a settembre - ospitò le colonie estive per bambini della Pontificia Opera di Assistenza.
Nel 1959 padre Bernardino Iacobucci da Trevi, iniziò a ristrutturare il complesso, restaurò la chiesa con il contributo di enti statali, di una vasta cerchia di amici, dei cappuccini e dei terziari della Congregazione di Via Veneto, e il 28 maggio 1960 inaugurò la “Casa del Terziario”, che divenne sede di corsi di esercizi spirituali accogliendo e ospitando sacerdoti, laici, movimenti ecclesiali, anche a livello nazionale. I cappuccini romani vi si sono riuniti più di una volta per i Capitoli provinciali o per esercizi spirituali.
Con padre Alfonso Pietrangeli, succeduto a padre Bernardino, l’attività della Casa è andata sempre più accentuandosi. Decisiva è stata la presenza stabile della Signora Lea Camilli, che ha saputo accudire con somma delicatezza e pazienza padre Bernardino infermo, nello stesso tempo, ha amministrato la Casa con fermezza e saggezza insieme, rendendo possibile l’accoglienza di anziani durante l’estate.
Grande contributo di animazione fraterna e di governo è stato dato da Maria Pia Barontini e da Renata Pellizzoni, quali Presidenti regionali dell’OFS. Con l’aiuto di tanti confratelli, soprattutto della fraternità di Segni, quali Ernesta Valenzi, Paola, Vittorio Coluzzi e l’indimenticabile Colette, la Casa del Terziario, gestita in proprio dall’OFS regionale cappuccini, grazie al comodato del 1991, grazie all’intensa opera di animazione dei padre Carmine De Filippis, ha vissuto il suo periodo aureo, come luogo di ritiro e di formazione spirituale, nonché di genuina e fervida vita fraterna lungo tutto il corso dell’anno.
Segni ha dato i natali a 26 frati cappuccini. Padre Arcangelo da Segni, sacerdote e missionario in Brasile, che dopo appena quattro mesi morì a Pernambuco nel 1878, colpito dalla febbre gialla. Andrebbe anche ricordato padre Giuseppe da Ceriana, morto a Segni nel 1847 in fama di santità

 

 



La “Casa per esercizi spirituali”

 


Nel 2005, in seguito all’unificazione delle varie “obbedienze” dell’OFS, la struttura conventuale è tornata alla diretta gestione dei frati cappuccini. Nel 2009 è stata ristrutturata la “Casa del Terziario” e intitolata a Padre Bernardino da Trevi, ma ha assunto una nuova fisionomia. E’ stata trasformata in “Casa per esercizi spirituali”. La Casa dispone di 25 posti, con letti a castello. La permanenza è autogestita. Attrezzata per tutte le stagioni.
Segni sorge a 674 metri sul livello del mare e il colle dei cappuccini è immerso nel verde. E’ raggiungibile com mezzi propri percorrendo l’Autostrada Roma-Napoli con uscita a Colleferro. In treno con la linea Roma-Napoli con fermata a Colleferro e poi con Corriera per Segni.
Per informazioni: tel. 06. 9768020.

 

Rinaldo Cordovani



Bernardino da Trevi nel Lazio
Una vita per l’Ordine Francescano Secolare



Padre Bernardino venne ordinato sacerdote il 7 marzo 1936 nella Basilica patriarcale di San Giovanni in Laterano in Roma e appena un mese dopo fu nominato Direttore della fraternità del Terzo Ordine Francescano (TOF), prima nella borgata di Torpignattara e poi a Paliano. Si può affermare che la cura del laicato francescano fu la passione di tutta la sua vita.

 


L’infuriare della guerra

Nel 1937, inviato nel convento di Genzano di Roma, il dinamico padre, piccolo di statura ma grande nello zelo, prese subito a cuore il TOF, lo splendore del culto e il decoro della chiesa che era ridotta in stato di semiabbandono. Fu di grande aiuto al clero locale specialmente nel ministero della predicazione e del sacramento della penitenza.
Durante l’infuriare della seconda guerra mondiale, nel gennaio del 1944, con l’aiuto concreto e generoso di fra’ Diego da Monte San Giovanni Campano, aprì il convento ad oltre 30 persone, alle quali fu prestata assistenza materiale e spirituale. Si trovò in altre situazioni che richiesero tanta intraprendenza e tanto coraggio, e di coraggio ne aveva tanto che a volte sfiorò l’audacia e l’eroismo.

 



L’ “Opera Beato Crispino da Viterbo”

Roma, salone TOF, sede dell’ Opera Beato Crispino da Viterbo.
Padre Bernardino, al centro, con i genitori, il fratello fra’ Luigi e il prof. Natali 

 


Nel maggio del medesimo anno fu chiamato a Roma e nominato delegato provinciale del TOF. Qui istituì l’ “Opera Beato Crispino da Viterbo", che ebbe varie ramificazioni, come: l’assistenza ai bambini precocemente provati dalla sventura, ospiti della “Casa del Fanciullo” della Questura, le visite e gli aiuti agli anziani ricoverati in ospedale, la formazione dei piccoli “Cordigeri”, futuri seguaci nel mondo dello spirito francescano, la collaborazione con il “Centro Oratori Romani”, l’associazione “Artiste dell’abbigliamento” per l’assistenza morale e spirituale¬ delle giovani sartine dell’Alta Moda di Roma, le scuole gratuite di taglio e stenografia. Realizzò, inoltre, due mostre-vendita annuali dei lavori di ricamo e maglia eseguiti dalle terziarie. Il ricavato andava alle missioni estere.


La “Casa del Terziario”

Ma il sogno grande che accarezzava padre Bernardino era di costruire una "Casa del Terziario". E il miracolo avvenne: il dieci novembre 1959, la Provincia romana dei frati cappuccini gli affidò il convento di Segni. Quando vi arrivò tutti osservarono che era piccolo di statura, ma con una carica di entusiasmo trascinante.
Io allora abitavo al centro del paese, ma appena sposata andai ad abitare in Via dei Cappuccini o, meglio, come dicono tutti, nella “Salita dei Cappuccini”, ad un passo dal convento, dove andavo ad ascoltare la Messa domenicale. Rimasi affascinata da quel frate minuto al quale non sfuggiva nulla. Pian piano mi resi conto che aveva una forte tempra e una spiritualità profonda. Aveva mille idee e tanti progetti da realizzare il più presto possibile. Andava e veniva continuamente da Roma con una piccolo vecchia utilitaria. Spesso era in compagnia di un altro frate, anch’esso piccolo e timido, ma svelto come la polvere: era suo fratello, fra’ Luigi.
Padre Bernardino non perde tempo. Arrivano gli operai, iniziano i lavori di restauro nell’interno della chiesa e nei locali annessi. Subito dopo procedono i lavori all’interno della casa per renderla più accogliente e funzionale per la nuova destinazione.
Intanto il Padre continua a fare la spola tra Roma e Segni per raccogliere fondi ed offerte che arrivano provvidenzialmente goccia a goccia. Con sicura fiducia nella Provvidenza, riesce a realizzare una struttura eccellente, sia pure nel rispetto dello stile e della sobrietà caratteristica dei cappuccini. La semplicità e la povertà sono ancorale gemme più preziose di questo luogo.

 


La Signora Lea


Padre Bernardino con, al centro, la Signora Lea Camilli


Dopo le mura, c’è da costruire in unità fraterna le persone nell’associazionismo laicale del Terzo Ordine Francescano. Il Padre raduna i vecchi terziari di Segni. La sua parola semplice, umile, buona, affascina tutti. Molti simpatizzanti rinvigoriscono e rinnovano la vecchia associazione. La sua preoccupazione maggiore è formare i terziari al genuino spirito francescano.

Una domenica noto in chiesa una bella signora intensamente raccolta in preghiera. Improvvisamente si alza e mi viene incontro: è sorella Lea, così chiamata da tutti i frati che frequentano la casa; è una figlia spirituale di padre Bernardino, una donna straordinaria venuta un giorno a Segni in compagnia di altre sorelle francescane da Roma, per gustare una merenda all’ombra di un castagno. Il Signore, i cui disegni sono misteriosi, ha voluto che vi rimanesse per sempre, fino alla morte. Gli incontri con Lea furono sempre più frequenti e in me cresceva l’ammirazione per lei. Naturalmente la cosa non sfuggì al Padre, che più di una volta mo fermò e mi propose con una certa insistenza di entrare di diventare francescana.
Il 2 agosto 1960, festa del Perdono di Assisi, m’inginocchiai davanti all’altare della chiesetta del convento e chiesi di essere ammessa al Terzo Ordine Francescano. Lea fu la mia testimone. Sentii allora più intenso che mai il fascino di Francesco d’Assisi, che mi coinvolgeva e mi sconvolgeva nello stesso tempo.
Ora che la struttura materiale era pronta e le persone erano diventate molte, padre Bernardino pensò che era arrivato il momento di dare all’opera una configurazione ufficiale.
Il 29 maggio 1960 organizzò l’inaugurazione della “Casa del Terziario” e presentò come Direttrice Lea Cavilli. Ormai quella struttura, rinnovata e abitata da nuovi inquilini, non era più il convento dei cappuccini con un padre Guardiano, ma una “Casa” con una Direttrice.
Fu una grande festa, una bellissima cerimonia con la partecipazione del Ministro provinciale, di tanti confratelli e una lunga schiera di terziari-benefattori venuti da Roma. Il momento culminante – immancabile – fu il pranzo generosamente preparato da sorella Lea.
Il 7 marzo 1961, padre Bernardino tornò a Roma per ricordare i suoi 25 anni di sacerdozio nel luogo dove aveva fondato l’ “Opera Beato Crispino da Viterbo”. Il 12 successivo li ricordò a Segni, circondato dall’affetto dei familiari, dei terziari e degli amici. Intervenne anche il Vescovo diocesano per dire grazie a padre Bernardino e per incoraggiare la sua attività francescana.

Padre Bernardino, a sinistra, con la madre e il fratello fra’ Luigi

 

Il 28 maggio 1961, in occasione del primo anniversario della “Casa del Terziario”, fu benedetto un artistico bassorilievo in marmo della Madonna, in fondo al viale dell'orto. Ma soprattutto si pensò ad una ristrutturazione dei locali originariamente adibiti a lavanderia, a stalla e a magazzino, per ricavarne stanze e una sala per convegni. Padre Bernardino volle che la “Casa” fosse anche punto di riferimento culturale e spirituale di varie associazioni e categorie sociali. Subito, infatti, cominciò ad essere frequentata dall'Associazione Medici Cattolici. Il dottor Alfredo Sepe, medico condotto a Segni, uomo di grande spiritualità e amico carissimo di padre Bernardino, più volte durante l’anno si faceva promotore di raduni dei dipendenti comunali nella “Casa del Terziario”. Dopo la Messa e i momenti di riflessione spirituale, la festa finiva sempre con il pranzo quasi sempre offerto dal dottore.
La disponibilità dei locali e la cordialità dell’accoglienza, oltre che la bellezza del luogo, fu presto conosciuta e spesso vi si riunivano il clero diocesano, l’Azione Cattolica, le varie fraternità francescane del Lazio e gruppi giovanili romani.

Improvvisamente la paresi

Il 5 dicembre 1969, padre Bernardino, nel pieno fervore del suo apostolato, è colpito da paresi laterale destra. Nonostante i soccorsi immediati e le cure prolungate, rimane impedito in tutto il lato destro e perde del tutto la parola.
Per consiglio dei medici, resta nella “Casa del Terziario”, da lui tenacemente voluta e realizzata, e da quella casa, sempre vigile su tutto e su tutti, continua a beneficare il Terz’Ordine con la testimonianza quotidiana della sua immolazione. La forza della sua figura piena di luminosa
rassegnazione colpisce profondamente. I francescani e i segnini tutti gli vogliono veramente bene e spesso vanno a visitarlo. Quelli di Roma lo ricordano con crescente gratitudine. Molti sono i terziari del Lazio, i quali scelgono di trascorrere il fine settimana da trascorrere accanto al Padre, per procurargli gioia e riceverne.
Nonostante questo gravissimo impedimento, il 13 giugno 1971, per ricordare il primo decennale della fondazione della “Casa del Terziario”, il vescovo diocesano, mons. Luigi Maria Carli, benedì la cappellina della Madonna di Lourdes, situata in fondo al viale del complesso agricolo della “Casa”. Il 4 ottobre dello stesso anno, fu benedetta la statua di san Francesco nel giardino e quella di santa Chiara.

Caro Padre Bernardino, la “Casa del Terziario” a Segni resta a perenne richiamo della tua memoria, a testimonianza della tua vita e della tua opera, a monito e incoraggiamento per quanti si onorano di appartenere, come si dice oggi, all’Ordine Francescano Secolare.

 

Ernesta Valenzi




Le sue parole

* Ogni cosa viene da Dio, è per lui ed è diretta a lui, nostro ultimo fine.
* Chi è nell’ombre dell’ignoranza, delle passioni, deve guardare a Maria, che è la stella polare che ci guida, che è la Madre nostra, che vuole salvare tutti.
* Invochiamo la Madonna nelle nostre necessità, non perdiamo mai di vista questa Madre, che ci aiuta e ci consola sempre.

* La Casa del Terziario ha come scopo, oltre quello di offrire, in un domani non lontano, un pane e un tetto ai confratelli più bisognosi, vecchi e soli; quello immediato è di poter dare a tante anime una più sana concezione sui fondamentali problemi della vita individuale e sociale, visti e realizzati ala luce evangelica e francescana.






Scheda biografica

Padre Bernardino nasce a Trevi nel Lazio nel 1913 dalla famiglia Iacobucci. Al battesimo gli viene dato il nome di David. Entrato nel seminario serafico di Velletri nel 1925 e compiuti gli studi della scuola dell’obbligo, vestì l’abito dei cappuccini nel conventi di Fiuggi il 23 aprile 1928 prendendo il nome di Bernardino da Trevi nel Lazio. Negli anni successivi fu nei conventi di Alatri e di Civitavecchia per gli studi in preparazione al sacerdozio. Ma per alcuni mesi dovette interromperli per motivi di salute. Fu ordinato sacerdote nel 1936 ed iniziò subito ad interessarsi del laicato francescano, prendendosi cura dell’Ordine Francescano Secolare, che allora era conosciuto con il nome di Terz’Ordine Francescano (il primo Ordine è costituito dai frati, il secondo dalle Clarisse e il terzo dai laici). Fu l’animatore delle fraternità laicali a Torpignattara in Roma, a Paliano, Genzano di Roma e soprattutto a Roma Via Veneto e a Segni. Riprese la pubblicazione del periodico “”La voce serafica” per l’animazione religiosa e culturale dei laici francescani. Nel 1969 fu colpito da paresi laterale destra che gli tolse anche la parola. Muore a Segni nel 1989 ed è sepolto nella tomba dell’Ordine Francescano Secolare nel locale cimitero.








Il convento visto dal lato sud





Info: Convento Cappuccini - Segni 00037 (Rm)
Via Provinciale Segni
Tel. e fax 069768020